giovedì 1 dicembre 2016

THAI in love - capitolo 1

BANGKOK 1-2-3
Si ritorna o semplicemente si parte. Questa volta non da solo, si viaggia in coppia, con la mia compagna Valentina. Il nostro primo viaggio fuori dall'Europa insieme, solo io e lei, per ora, dico per ora perché durante queste avventure può succedere di tutto e magari conosciamo o troviamo qualcuno di nuovo o che già conosciamo. 


Questa volta si parte per ricaricarci, abbiamo notato che siamo in riserva energetica tutti e due, il viaggio è capace di nutrire, scoprire, illuminare. Io ci sono stato 6 anni fa da queste parti, ho girato il nord per poi attraversare tutto il meraviglioso Laos e finire in Cambogia.

Partenza da Malpensa, volo economico o come dicono i travellers "cheap" con la Oman Air a soli 350euro AR. Ve lo consiglio, si viaggia molto bene, i pasti non ci hanno fatto impazzire ma in compenso il primo volo fino a Muscat (capitale dell'Oman che visitai 8 anni fa) era con pochi viaggiatori e quindi abbiamo occupato una fila di 4 sedili tutta per noi, che te lo dico a fare, il volo non l'ho proprio sentito, sarà stato anche che mi sono fatto 3 birrozze, intanto non ho guidato io. 
Abbiamo passato 2 orette all'aeroporto in mezzo ai profumi arabi e poi altre 5 ore però stavolta ognuno sul proprio sedile. 
Siamo arrivati a BKG alle 18.00, accoglienza con uno schiaffo di umidità che ti fa mancare l'aria per respirare. Decidiamo di prendere un TAXI, 1h e 30 di traffico per arrivare in zona Khaosan Road dove abbiamo prenotato 2 notti in una guest house. La nostra unica prenotazione di questo viaggio. Camera pulita con bagno e soprattutto doccia, paghiamo 1200baht circa 30euro, 7,50 euro a notte a px. Il posto si chiama "at HOME guest house" ed è in zona tranquilla, esattamente a 20m dal posto dove ho dormito 6 anni, ha scelto Vale senza saperlo. 
Ci facciamo una bella doccia fredda e usciamo prima di crollare sul letto, giro per le strade come se fossero quelle di Torino, ad ogni passo mi ritornano in mente i flash back, non è cambiato molto, ma per Vale è tutto nuovo. Non riesce a realizzare quello che le succede intorno, ha ancora quella sensazione dell'India addosso e sembra che cerchi quello ma qui invece è tutto diverso, è il luna park Occidentale. Vediamo scorrere fiumi di birre, quasi tutti bevono, musica occidentale ovunque, impianti audio pompati al massimo, carretti di cibo ovunque, dolce, salato, insetti, scorpioni, centri massaggi, bancarelle di vestiti, studi di tattoo, luci neon di ogni colore. Io noto solo che non c'è nessuno che mi offre i massaggi quelli special e nessuno mi fa proposte indecenti per fortuna se non quella di andare a vedere il Ping Pong Show. Dopo il vortice emozionale che è durato una trentina di minuti, con Vale che mi camminava a fianco, io che parlavo ma notavo che le sue orecchie erano poco attive perché tutta la sua concentrazione era in quello che i suoi occhi vedevano, tutte le novità, la capisco e parlo lo stesso, perché parlare mi fa ricordare. Ci fermiamo per mangiare un buon Pad Thai con gamberetti. Se non sapete cos'è, andate a cercare un ristorante Thai dalle vostre parti e ordinatelo subito. 
Rimaniamo soddisfatti dei sapori che ci rimangono in bocca  e torniamo in camera per iniziare ad abituarci al nuovo letto.

Ci svegliamo presto, doccia e colazione in giro. Ci incamminiamo e inizia la sfida contro il caldo e lo smog. La destinazione è Wat Pho, il tempio dove è situato la più grande collezione di Buddha in Thailandia e dove c'è il grandissimo Budha disteso. Prima di arrivarci passiamo prima per il mercato di amuleti, un posto che mi piace molto. In giro è pieno di persone vestite di nero per il lutto de Re che è morto qualche mese fa. Ci sono foto sue appese ovunque, tante manifestazioni per ricordarlo e per metter in risalto quello che ha fatto, è molto amato dalla popolazione.

La visita al Wat Pho è stata molto bella, è la prima volta anche per me. Usciamo abbastanza cotti e ci rifuggiamo sotto i tendoni del mercato della frutta e il mercato dei fiori. Adoriamo tutti e due caminare in mezzo ai mercati locali. L'igiene è trascurato secondo i nostri parametri, perché alcune cose secondo me sono proprio primitive e se non si dispone di alcuni mezzi moderni si fa come si è sempre fatto. 


Dopo una breve sosta a bere qualcosa di fresco, cambiamo zona, rigorosamente a piedi, eh si, siamo ancora all'inizio e la voglia di vedere è tanta. Salire su un bus, sul tuk tuk ti fa perdere alcune cose e quindi decidiamo di continuare a camminare finché i piedi resistono. Il caldo lo sconfiggiamo riparandoci e bevendo bibite fresche, la fatica per ora non si sente. Arriviamo nella zona di Chinatown, qui devo dire la verità, ci sono già stato, ma dal casino che c'è e dalla quantità di cose che ci sono in un metro quadro non riesco a trovare nulla che mi faccia pensare di esserci già stato. 
Ci perdiamo volutamente tra i stretti vicoli dove vendo di tutto e di più, sia al dettaglio che all'ingrosso, passiamo dal reparto cibo a quello dell'elettronica, ferramenta, stoffa, cancelleria, plastica. Sembra non finire mai. Alle due ci ferma la fame e una buona Thai Soup per me e un Fried Rice Thai per Vale ci fa rilassare e riposare gli occhi. Eravamo ubriachi tutti e due, ubriachi di cose, mi chiedo io ma quante cose riusciamo a produrre noi umani, ma poi le usiamo tutte? Quelle che non vengono usate dove vanno a finire? C'è un posto delle cose non usate? 
Dalla Chinatown torniamo alla Guest House a piedi, altri 4 km senza accorgercene, adoro andare a zonzo, seguire l'istinto e l'energia, una vota decido io e una volta lei, a volte mi lascia andare perché inseguo qualcuno da fotografare o perché ho visto una storia da raccontare, a volte seguo lei perché si lascia stupire dal mondo che la circonda e non da mai nulla per scontato.

thai again, why not?!

mr.D