venerdì 9 dicembre 2016

CAMBOGIA IN LOVE - capitolo 4

IN VIAGGIO e SIEM REAP

viaggio
Dobbiamo partire alle 5pm dalla stazione, abbiamo ancora una mezza giornata da passare a Chang Mai andando a zonzo e vedere ancora qualche tempio e la mostra di design che è iniziata oggi. Ritorniamo in guest house a ritirare gli zaini e stiamo un paio d'ore a rilassarci sui divanetti e chiacchierare con Lucia, una ragazza Italo tedesca. 
Arriviamo in tuk tuk alla stazione, ci mangiamo un boccone  e andiamo a cercare il nostro treno, io passo qualche minuto alla stazione a fare qualche foto, uno dei miei posti preferiti per fotografare. Saliamo sul treno e  viaggiamo a fianco ad una coppia di anziani tailandesi, dopo una paio di ore passano delle hostess per farci i letti. Il treno è molto pulito, è pieno ma si viaggia benissimo. Arriviamo a Bangkok alle 6am, abbiamo dormito quasi bene tutti e due, ci stiriamo i muscoli sui binari e cerchiamo un posto per un caffè caldo. Compriamo i biglietti per andare al confine con la Cambogia, paghiamo 1,20 euro a testa per un viaggio di 5 ore in 3^classe. Il treno parte all'1pm, lasciamo gli zaini al deposito bagagli e andiamo a farci un giro alla Chinatown visto che è la zona più vicina e quella più interessante. Arriviamo che devono montare ancora le bancarelle, non c'è per niente casino e siamo gli unici occidentali. Facciamo un bel giro, pranziamo con i noodle alle 10am e alle 12 siamo di nuovo in stazione. 
Si sale sul nuovo treno, c'è qualcosa di diverso, è proprio terza classe, sedili rigidi e con lo schienale dritto, tanta gente in piedi e notiamo che c'è solo un'altro ragazzo con lo zaino in spalla in partenza per la nostra stessa destinazione. Riusciamo a trovare due posti e sembra di stare su un tram torinese, siamo appiccicati e le gambe toccano la signora che ci sta davanti. Man mano scendo e salgono pendolari, il treno si ferma ogni 10-15minuti. Attraversiamo coltivazioni di riso e altre coltivazioni, ci riempiamo di polvere perché i finestrini sono tutti aperti. Leggiamo, guardiamo fuori dal finestrino, guardiamo la vita che c'è nel treno, ci soffermiamo su alcuni personaggi e soggetti, proviamo a dormire ma è solamente un'illusione breve, è quasi impossibile trovare una posizione adatta. 
Alle 6pm arriviamo, siamo gli ultimi a scendere, ci accerchiano autisti di tuk tuk, il primo è senza un'occhio e lo scartiamo, il secondo ci chiede 100baht per fare i 10km fino al confine. Arriviamo in dogana che è buio, siamo carichi con i nostri zaini, siamo distrutti e nervosetti. Molte persone ci propongono e ci offrono cose, dal mangiare, sigarette, agenzia per visti, taxi, bus. Un bel vortice in un posto dove siamo gli unici occidentali e con solo le luci delle macchine e qualche neon qua e là. Riusciamo con molta fatica a trovare l'ufficio per i visti, discutiamo per il prezzo e alla fine paghiamo qualcosina in più perché non abbiamo le foto, mai avrei pensato di trattare con dei poliziotti. Ci danno finalmente il visto e facciamo il primo passo in Cambogia, la stanchezza ci vieta di fare un'altro viaggio in bus fino a Siem Reap, siamo quasi costretti a scegliere il taxi, ritroviamo il ragazzo con lo zaino in spalla che era sul nostro treno, lui è spagnolo ed è bello iper attivo e sarà il nostro compagno di viaggio in taxi. Si siede davanti e noi 2 dietro, l'autista spara l'aria condizionata a palla e dopo un pò spegne la musica perché pensa che noi dietro dormiamo, anche il ragazzo spagnolo smette di parlarci. A 10km dall'arrivo dopo 1  ora e mezza di viaggio con la freccia sinistra sempre funzionante per il guido superava camion e carretti su ruote, sbaaaam sentiamo una mega botta e ci fermiamo, abbiamo preso sotto il primo cane, ehi si dico il primo perché dopo qualche km ne prendiamo un'altro. Nessun danno grave alla macchina se non il paraurti di plastica distrutto, nessun danno a noi per fortuna. 
Benvenuti in Cambogia!! Il taxista ci lascia ad una guest house che abbiamo visto su internet e ci facciamo dare una stanza. Cioè non è una stanza, è un appartamento, con salottino e terrazzino. 
Doccia al volo e usciamo per mangiare un boccone, anche qui sono stato durante il mio viaggio in asia, ma la sensazione è proprio quella di non ricordarmi nulla, all'inizio penso che sia il buio, poi invece noto che non riconosco nulla perché è tutto nuovo. Arriviamo nella zona del night market che sembra di stare a Jesolo o Ibiza. Musica a palla da tutti i locali, ancora peggio di Bangkok, ragazzi e ragazze occidentali ovunque con bicchieri di cocktail in mano e birre. La musica è assordante, noi siamo scioccati, traumatizzati, non capiamo un cavolo e cerchiamo solo un posto per mangiare. Troviamo con fatica un posticino perché tutti i locali hanno le cucine chiuse e si beve solo. Mangiamo e torniamo in camera subito. Cambogia cosa è successo in questi 7 anni?

Siem Reap
Ci svegliamo per le 10 circa, è la prima volta che ci capita, le 28 ore di viaggio si sono sentite. Vale lava qualche maglia e mutande e io segno sulla mappa off line alcune cose da vedere, in questi giorni c'è un festival di fotografia molto importante qui in Asia, e ci sono molte mostre in giro, l'ho saputo grazie ad una fotografi italiana molto in gamba e che seguo volentieri, si chiama Sara Munari, alcune sue foto sono proiettate qui al festival. 


Usciamo con calma anche perché oggi è il nostro giorno off, c'è molto caldo e per fortuna non c'è il delirio di ieri sera. La città è cambiata molto, i prezzi sono tutti in dollari americani e in giro sono solo guest house, ristornati, pub e bancarelle. Facciamo un giro per i mercarti al coperto, sia quelli con i prodotti per artisti che quello di frutta e verdura. Ci beviamo un buon succo di mango ed ananas ad un chiosco e ricominciamo il giro. Andiamo verso il parco del Re perché ci sono installate delle mostre all'aperto. Vediamo una bella mostra di Eli Reed, fotografo premiato dalla Magnum, poi vediamo un reportage sulla pesca industriale di Tonni e la mostra Wordpress 2015. Tutto all'aperto e in mezzo al verde. Torniamo in stanza per programmare il girono dopo e si decide di andare a visitare i templi di Angkor Wat in motorino, scartiamo il tuk tuk perché vogliamo la libertà, in bici non ce la sentiamo per il troppo caldo.
Prima di andare a cenare andiamo a prendere lo scooter, il prezzo non è proprio economico come del resto tutto qua è leggermente più caro rispetto a quello che spendiamo di solito. Ci prende 12 dollari per motorino, ci mettiamo i caschi e andiamo di nuovo al chiosco dei succhi, perché la sera fa anche da mangiare e loro sono proprio simpatici. Mangiamo su dei mini tavolini in strada e vediamo come funziona una cucina, cosa fa il cuoco e di quanto è bravo. Finita la cena facciamo due passi al Night Market e poi si torna presto in stanza che domani ci si alza all'alba. 

why not!? 
mr.D