lunedì 22 dicembre 2014

INDIA DEL SUD WHY NOT!? Capitolo 9

OM BEACH 2nd Day

Ci svegliamo molto presto sia io che vale, ci vestiamo al volo e andiamo a fare una bella passeggiata in spiaggia. Non c’è nessuno tranne qualche pescatore e un sacco di mucche e cani. Il paesaggio è veramente bello e poco contaminato dall’occidente. Svegliamo Abi e Nina e poi ci facciamo una bella colazione in spiaggia. La giornata è super scialla, Vale e Nina passano ore a giocare a un gioco da tavola, Carcassone, Abi disegna e io mi guardo le mie foto. Davanti a noi c’è il mare e quando inizia a fare troppo caldo ci alziamo per fare un tuffo. 
All’ora del tramonto ci facciamo una bella passeggiata in spiaggia e ci guardiamo il sole che colora il cielo immergendosi come un biscotto nel mare. Una giornata super relax oggi che si conclude con molti ospiti nella nostra capanna di bambù. Vale mi fa ridere un sacco e noi la prendiamo un sacco in giro.






OM BEACH 3rd Day

Oggi ci svegliamo presto tutti e quattro, abbiamo bisogno di muoverci a differenza di molte persone che vengono qui per isolarsi da tutto e da tutti. Prendiamo un tuk tuk e scendiamo fino a Gokarna. Piccola cittadina piena di vita, con una spiaggia frequentata da tantissimi turisti indiani. Facciamo una passeggiata, mangiamo qualcosa di indiano in giro e ci guardiamo le bancarelle per gli ultimi acquisti. Mentre io e Vale rimaniamo affascinati da una testa di Buddha, Abi e Nina vanno ad un’altra bancarella e gli sentiamo che scherzano con un ragazzo. Alla fine usciamo con un sacco di sciarpe e gli atri due continuano a ridere, ci presentano Ciru che ci dice “150 la gallina canta!!”, scoppiamo dalle risate. Intanto andiamo a cercare un posto dove dormire per domani e dopodomani, questa cittadina ci ha trasmesso delle buone vibrazioni e ci sembra un bel posto per passare gli ultimi giorni. 
Torniamo alla nostra Om beach, ci vediamo l’ultimo tramonto io e Vale da soli e poi raggiungiamo gli altri per una buona cenetta.
Stasera non siamo per niente da soli in camera, ho intravisto un topo e immaginate la reazione di Vale, anch’io non so perché sono disturbato dai topi, ma alla mia donna devo dimostrare che è un animale piccolissimo e innocuo e che non si deve preoccupare che ci sono io che la difendo. Chiudiamo gli occhi e io dormo con i tappi nelle orecchie per non sentire rumori strani. 








GOKARNA 1st day
Da Om beach a Gokarna sono 20 minuti di tuk tuk, l’autista ci lascia proprio vicino alla bancarella di Ciru che ci saluta con un bellissimo sorriso. Andiamo a lasciare gli zaini in stanza e io e Vale andiamo a prendere la testa di Buddha, la signora ci fa un buon prezzo e noi siamo felici di avere il nostro Buddha. Abi e Nina ormai sono super amici di Ciru e sono rimasti li tutto il tempo. 
Nel pomeriggio decidiamo di andare a fare merenda in un’altra spiaggia Kundum Beach, prendiamo il risciò anche se poi vediamo che si poteva fare tranquillamente a piedi. Un’altro posto bellissimo si presenta ai nostri occhi, ci sono però molte più persone, tanti giovani freak che suonano i bonghi, giocano con il frisbee e si rilassano. Noi facciamo merenda guardando un bellissimo tramonto e torniamo a Gokarna a piedi.
Decidiamo di andare a far cena sul tardi, troviamo l’unico posto con un terrazzino e ci facciamo servire da una ragazza gentilissima, ride e scherza e noi la facciamo divertire un sacco. Abbiamo fatto bene a restare qui, ci piace rilassarci,ma quello che ci fa star meglio è stare in mezzo alla gente locale, osservare la loro vita, farsi osservare e rispondere alle loro domande “ Which country?  Your name? Your work?” e così di continuo, ma sempre con il sorriso e la voglia di sentire loro, scoprirli. Ho la necessita di sapere di loro, sono 1 miliardo e passa di persone e devo sentire come vivono questo pianeta.







GOKARNA 2nd day
Vale non ha dormito molto, ha lottato con le zanzare, io non riesco più a stare nel letto ed esco che sono le 8. Stamattina voglio farmi fare la barba e fare 2 passi con la mia macchina foto. Esco dal barbiere pagando solo 40 rupie (0,50 euro) questa volta niente sorprese. Scrivo qualche poesia di vita indiana con la mia macchina foto e mi bevo un caj in un baracchino. Quando torno sono tutti pronti a affamati per andare a fare colazione allo stesso posto dove abbiamo fatto cena, prima passiamo dalla bancarella di Ciru e lo salutiamo e poi siamo seduti a tavola e ci serve la stessa ragazza di ieri sera, si chiama Mammata, e anche oggi è immensamente felice e solare. 
Anche oggi siamo in giro a fare qualche compera, ultimi incensi e agendine in pelle. Quando torniamo per posare le cose facciamo sosta dal nostro amico Ciru e accettiamo il suo invito di andare a mangiare da lui. Qui chiude quasi tutto dalle 14.00 alle 16.30, fa molto caldo e non si può stare in giro. Decidiamo di fare pranzo verso le due. 
Io non ho molta fame, ho fatto una colazione super abbondante con chapati ( piadina indiana) formaggio all’aglio, cetrioli, cipolle, pomodori. 
Alle due siamo pronti e curiosi, ci facciamo portare a casa del nostro amico Indiano e sembriamo tutti dei bambini. La casa è una stanza divisa da un muro, non ci sono mobili, un piccolo specchio appeso al muro azzurro scolorito. In cucina c’è il minimo indispensabile, un fornello e qualche pentola. C’è la moglie di Ciru e un’altra ragazza, non parlano bene l’inglese ma sono simpaticissime e ospitali. Ci fanno sedere nell’unica stanza che hanno su delle stuoie, il nostro amico esce un’attimo e torna con 4 bottiglie d’acqua solo per noi. La moglie ci serve dei chapati e il dhal (stuffato di verdure con spezie), è molto buono, non è speziato, sono una delle poche famiglie che non ama il piccante, Vale si sente fortunata. Mangiamo con le mani e ci fanno vedere in che modo bisogna tenere le dita, si usa solamente la mano destra perché quella sinistra è impura. Ciru intanto ci racconta della sua vita, fa questo lavoro 6 mesi all’anno e gli altri 6 li passa nel suo villaggio a 100km da qui dove la sua famiglia coltiva il grano. Ormai sono 6 anni che fa così e man mano gli affitti della casa dove stanno e il posto dove ha la bancarella sono aumentati di sproposito. Lui guadagna circa 1000 rupie al giorno (12,5 euro), paga 2000 rupie per la casa e 1500 rupie per la bancarella (19 euro). Non si lamenta di nulla, non ha detto una parola negativa sulla sua vita presente e sul passato. Mentre noi occidentali appena tiriamo fuori il discorso del lavoro, degli affitti, guadagni siamo sempre a lamentarci e a trasmettere negatività. Bisogna imparare da loro e cacciar via i lamenti, portano solo ostacoli ed energia negativa. Oggi siamo stati in una casa dove nessuno di noi avrebbe il coraggio di dormire per 6 mesi, mangiare e vivere la propria vita, eppure siamo stati bene, queste persone hanno riempito queste mura con le cose più belle e positive. Non avevamo bisogno di nulla e loro ci dimostravano che si può star bene così. 
La crisi che c’è in Italia in questo periodo ha fatto si che molta gente intorno a me diventasse negativa, si parla solo di debiti e che non si arriva a fine mese. Questa crisi a me è uno stimolo per reagire e per tenermi operativo, se un giorno non riuscirò ad arrivare a fine mese farò a meno di quelle cose che non sono indispensabili, finché nel peggior dei casi mi libererò di tutte le cose materiali, superficiali che la società  mi ha imposto di avere. 
Mi stringo al mio amore, alla mia famiglia e amici perché solo loro potranno aiutarmi nel momento del bisogno e io non mi vergognerò mai di chiedere aiuto.
Questo pranzo si è trasformato in un qualcosa di magico, ognuno di noi lo sta vivendo a modo suo e vedo che c’è un segnale forte in ognuno di noi. Il nostro amico capisce che è speciale il nostro incontro, ci facciamo delle foto e ci abbracciamo. Ringraziamo alla moglie e alla ragazza che ci hanno servito uno dei migliori pranzi di questo viaggio, io nonostante non avessi avuto fame ho mangiato un sacco e me lo sono proprio goduto. 
La giornata potrebbe finire così, infatti torniamo nelle camere e rimaniamo in silenzio distesi sui letti. Mi sveglia la voglia di andare a vedere il tramonto, è come un appuntamento fisso per me, non riesco a fare senza di questo momento della giornata.
Lo vedo che vale lo stesso per gli indiani, la spiaggia è piena di gente, soprattutto gite scolastiche, mi faccio un giro da solo e poi vedo che arrivano anche gli altri. Faccio qualche foto ai bimbi e poi vedo che Abi si mette a giocare con loro, siamo circondati da bimbi, ci mettiamo a cantare e scherzare con loro. L’energia è altissima e anche i maestri si divertono.
Stasera niente cena, un insalata di frutta e poi si va a letto, le nostre pance sono piene di emozioni.

Peace, love and light 
Mr.D