mercoledì 17 dicembre 2014

INDIA DEL SUD WHY NOT!? - Capitolo 6

HAMPI 3rd Day
Anche sta mattina prima di fare colazione andiamo a vivere la magia del Ghat, questo luogo è tappa anche di gite scolastiche e stamattina ci sono tantissimi ragazzini con il cambio in mano che vengono a fare il bagno sacro. Sembra una piscina religiosa, ci sono le persone adulte che sono isolate per affari loro a fare il rito del bagno e i ragazzini sembrano di stare in un parco acquatico, qualcuno si lamenta dell’agitazione che si è creata, io e Vale invece ci divertiamo a guardarli.

Foto di Valentina
Torniamo in guest house ed è ancora presto, non sono neanche le 8, Abi e Nina sono svegli e si attivano subito per andare a noleggiare le bici insieme a noi. Stamattina decidiamo di andare a fare una gita in bici finchè non inizia il caldo del pomeriggio. 
Direzione cascate, il proprietario della guest house ci spiega la strada e si parte a tutta velocità. Attraversiamo il villaggio e scopro alla prima frenata che il freno della ruota dietro è a sinistra e quindi rischio di cadere perché schiaccio con naturalezza come sempre il freno di destra. 
Arrivati alla piantagione di banani ci raggiunge di corsa un ragazzo, si presenta e ci dice di seguirlo per andare alle cascate. Si chiama Rama, è scalzo e ci fa strada in questa piccola giungla di alberi di banane. Usciti dalla piantagione prendiamo un’altro sentiero e finiamo a camminare in un letto del fiume che durante il periodo dei monsoni è pieno d’acqua. Rama ci porta a di qua e di là, scala le rocce senza problemi e noi ci chiediamo come avremmo fatto se non ci fosse stato lui. Arriviamo alle piccole cascate e poi ci rilassiamo vicino a una mega piscina naturale dove bagniamo i piedi e ci rilassiamo. E’ proprio bella la natura che ci circonda, rocce giganti tutte levigate dalla potenza dell’acqua diventano delle nostre poltrone oppure degli animali e mostri immaginari che la nostra fantasia crea.





Inizia a fare caldo e Rama ci riporta alle bici, gli lasciamo una mancia e andiamo a fare colazione dalla nostra famiglia Indiana. Il pomeriggio ci rilassiamo sul terrazzo della guest house e io faccio un giro per fare qualche foto in strada. Come i vecchi rimango attratto da un cantiere, stanno restaurando l’esterno del tempio e il modo in qui lavorano sembra quello degli antenati. Hanno creato una catena di persone che si passa un secchio con la terra scavata e poi l’ultimo la butta in un grosso contenitore. Rimango nella mia macchina del tempo reale e osservo il principio di collaborazione, di quanto siamo organizzati e di quanto regresso c’è ancora in questo paese che è popolato da più di 1 miliardo di persone.


L’India in alcuni momenti ti sembra di stare nel medioevo e in altri ti vedi i bambini giocare con i tablet, non puoi farci niente ti devi lasciare andare e assorbire, lasciarti nutrire di queste esperienze che incontri, tenere gli occhi e la pancia sempre aperti. Sono le più belle lezioni di vita, il “viaggiare” è una delle mie materie preferite. Voglio dare tutto me stesso ed essere me stesso in questa scuola, incontrare sempre maestri nuovi e avere la possibilità di imparare da tutti senza dover dimostrare niente a nessuno condividendo il mio sapere.

HAMPI 4th Day
Qui ad Hampi lo dobbiamo dire, si sta proprio bene. Come rito anche sta mattina andiamo al Ghat, dall’altra parte del fiume c’è un’altro villaggio. In prevalenza è fatto di guest house ed è popolato per la maggior parte da backpackers, ci siamo stati ma non ci ha colpito molto, tranne i diversi racconti di alcuni viaggiatori che vengono qui per fare arrampicata, boulder in realtà. Dev’essere uno dei posti più famosi al mondo per questa specialità.
Finita la nostra oretta di ritiro spirituale al Ghat andiamo a fare qualche acquisto nei vari negozi, ed essendo i primi clienti torniamo in camera soddisfatti di come ci hanno trattati. 



Abi passa il pomeriggio a fare i suoi disegni, Nina legge i suoi libri insieme a Vale, davanti a noi abbiamo la vita del villaggio che ci scorre davanti, le scimmie sono delle comiche, saltano da un tetto all’altro, rubano dai ristoranti le salse che rimangono sui tavoli e noi ci sentiamo protetti perché su ogni terrazzo c’è un bastone per cacciarle via. Potrei rimanere ore qui a godermi il “dolce far niente” italiano. finisco di guardare e sistemare le mie foto sul computer e aspetto la luce buona per andare a fare 2 passi e fotografare gli attori di Hampi.



Esco dal villaggio e vado a vedermi le rovine dei templi che sono stati distrutti dai musulmani centinaia di anni fa, ora questa rivalità non esiste e vivono tutti insieme.
L’India è uno degli stati con più religioni, la gente ogni tanto pratica anche le altre religioni giusto per curiosità, perché magari gli piace un rito o perché sono curiosi. Sono tutti sereni e convivono in un modo da far invidia. Io invece mi sento un vero ignorante perché non so quanto vorrei delle loro religioni, mi do il compito di leggere qualcosa a riguardo quando tornerò a casa, intanto cercherò di capire qualcosa dai loro racconti.


Le religioni mi affascinano da quando viaggio in questi paesi, in Europa purtroppo senza offendere nessuno ma le religioni sono un bel buisness. Spero un giorno di cambiare idea, lo spero per me e per chi dedica una parte della sua vita per un credo.

Peace, love and light
Mr.D